Ci ho pensato molto prima di scrivere questo post. Un po’ perchè non sapevo se riprendere a scrivere sul mio blog, un po’ perchè mi sono chiesto se era la morte di Robin Williams il tema da cui ripartire… Alla fine, visto che stai leggendo queste righe, hai capito qual’è stata la mia decisione!
MI SONO PERSO UN PEZZO!
Questo è quello che mi sono detto quando ho saputo della morte di questo grandissimo attore! Deve essermi sfuggito qualcosa, come puoi interpretare un persoanggio come quello del Professor Keating ne “L’attimo fuggente” e non interiorizzare dentro di te alcuni insegnamenti che questo personaggio ti ha trasmesso?!? Ci sono state sessioni di Coaching con i miei clienti negli ultimi mesi che mi hanno insegnato molto, intuizioni che sto sviluppando e mettendo in pratica ora nella vita di tutti i giorni, perchè lui no? E così mi sono messo a riflettere e ricordare una cosa… anzi, due!
LA BRACE DENTRO DI LUI CHE CONTINUAVA A BRUCIARE
Il commento più diffuso che ho sentito sulla tragica scomparsa è stato “Ma come ha potuto? Aveva fama, soldi, riconoscimenti di ogni genere”, e proveniva da un’ottima famiglia benestante aggiungo io, il padre era un pezzo grosso della Ford… Eppure, leggendo un po’ la sua storia personale, ho scoperto che aveva molte cose irrisolte dentro di sè, da piccolo era spesso solo, ha dovuto inventarsi delle voci, dei personaggi per alleviare questo disagio, è stato vittima di atti di bullismo da parte dei compagni di scuola e questo lo faceva sentire ancora più solo. Poi andando avanti nella sua vita ed impegnandosi a fondo è arrivato il successo planetario, eppure l’alcohol, la droga sono state sue compagne costanti della vita. Erano per lui medicazioni per le cose che anni prima gli avevano fatto molto male, e che evidentemente non era mai riuscito davvero a medicare, non era mai riuscito a risolverle, ma erano li, dentro di lui che bruciavano ed alimentavano questa sua costante depressione, questo suo malessere, questo suo “black dog”, come appunto una brace che non si spegneva mai, nonostante i soldi e la fama e per questo continuava piano piano a consumarlo.
ORMAI UN CAMBIO DI IDENTITA’ NON BASTA PIU’
Robert Dilts credo abbia dato un contributo significativo alla PNL sviluppando i livelli logici o livelli di pensiero (AMBIENTE-COMPORTAMENTO-CAPACITA’-CONVINZIONI-VALORI_IDENTITA’-SPIRITO) in pratica, questo modello sostiene che il cambiamento dei livelli alti, modifichi i livelli più bassi. Per fartela breve e banale, se sei scontento di te stesso (IDENTITA’) e vai alle Maldive (Cambio di AMBIENTE) sarai contento per un po’ ma poi… è probabile che tutto tornerà come prima. Il fatto è che più si va in alto in questa Società, e diventi come nel caso di Robin Williams una persona ricca e famosa, più hai bisogno di lavorare sui livelli più alti, come l’ Identità o lo spirito… Io non so se Robin Williams avesse lavorato sulla sua Identità negli anni della sua crescita professionale e personale, se dicesse quindi alle persone, “faccio l’attore” o “sono un attore”, o se dentro di sè pensasse ancora “sono un bambino solo”… e putroppo questo ormai non lo sapremo più.watch full movie Before I Fall online
ANDARE AD UN LIVELLO ANCORA PIU’ ALTO
Penso che con il suo potenziale, personale e materiale, avrebbe potuto certo fare qualcosa di più, aiutare le persone, creare associazioni, formare giovani e promettenti attori e molto altro. Questo è quello che rientra nel livello “SPIRITO” chiamato anche lo scopo più alto, quello che ti permette a quel punto di sanare tutte le tue ferite, di tenere duro ancora un po’, di sentirti davvero contento della tua vita e di chi sei, perchè quando hai firmato 1 milione di autografi, hai comprato un castello in scozia, una casa alle Hawaii, viaggi in aereo privato e bevi champagne, o fai quello che vuoi tu… la mia domanda è una sola… Hai trovato un senso alla tua vita? Purtoppo sappiamo ormai tutti quale sia stata la sua risposta…
Buon Week end!
Riccardo.